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Alcuni aspetti inerenti la tafonomia delle tracce fossili

I burrows a forma di U (Fig.42): molti organismi che si cibano di detrito (detritivori), come molti piccoli crostacei di piana tidale, creano tracce ad U nel fango mentre nella sabbia mantengono un singolo pozzo d'areazione in quanto il substrato è più permeabile; tra questi gli anfipodi del genere Corophium (C.volutator con la U in a nel fango e nella sabbia in b). Corophium costruisce il suo burrow di pochi cm di profondità nel sedimento delle piane tidali del Mare del Nord; l'anfipode deve scavare in profondità un nuovo burrow allorchè l'acqua, indebolendo il substrato (vedi freccette che indicano la circolazione dell'acqua, anche attraverso il sedimento permeabile in c-d), rende instabile quello vecchio e così il burrow si sposta verso il basso formando una U stretta al centro (vedi anche la barriera di fossilizzazione). Esiste un'analogia tra C. volutator e gli spreiten d'equilibrio di Diplocraterion parallelum (mod. da Ingle,66; Bromley,96).
Fig.42
I burrows convettivi a forma di pseudo-U (Fig.43): i burrows del verme depositivoro Arenicola marina sono un esempio caratteristico di U anomala, di cui solo una parte è il pozzo; l'animale crea un burrow a J ventilato con circolazione d'acqua (frecce nere), ma si tratta solo della metà della traccia complessiva, poichè l'altra è originata per collasso di grani di sedimento sciolto; l'animale fa cadere per gravità le particelle dall'alto verso il basso (frecce chiare), le più grandi si accumulano presso la sua testa, mentre le minori vengono ingerite ed espulse nel pozzo di coda (vedi cumulo fecale in prossimità dell'apertura in alto). In sostanza mezza U è costituita da una sorta di cono che può essere ampio (vedi b in materiale sciolto o in c in materiale compatto). Si possono avere anche strutture cumulative come in d, oppure resti della base di J indicanti che solo la testa si muoveva verso sinistra o verso destra nella porzione di sedimento ossigenato mentre la coda rimaneva ancorata. (Mod. da Shafer,62 e Bromley,96)
Fig.43
Il fabric gradato prodotto dalla rotazione della traccia a J (Fig.44): in pochi giorni il burrowing di Arenicola marina prima ruota su se stesso, poi si sposta nello spazio; si tratta di clasti grossolani alla base e coni di particelle smosse fino alla superficie, completamente addensati uno all'altro. La rotazione della testa della traccia a J (rimanendo ferma la coda fino all'apertura) nel sedimento ossigenato avviene ogni tre giorni e quindi le particelle più grossolane si distribuiscono in tutte le direzioni in tempi geologicamente brevissimi. Questo tipo di tracce rotanti a J sono ben conosciute tra le tracce fossili. L'attività di pochi giorni o pochi mesi porta ad una completa rielaborazione del sedimento fino ad oltre 30 cm, entro un lasso di tempo di meno di 100 giorni, con un ordine di grandezza maggiore in estate rispetto all'inverno.

Il fabric del burrow ad U con aperture ad imbuto (Fig.45): la traccia profonda lasciata da un'oloturia, Leptosynapta tenuis mostra la caratteristica forma ad imbuto nelle terminazioni della traccia in superficie; il movimento causa una rapida bioturbazione e può arrivare fino a 3cm di profondità entro la zona anossica (Myers,77).
Fig.44
Fig.45
Burrow fino al substrato anossico per certi balanoglossidi (Fig.46): il sistema di burrows creato dal verme enteropneuste Balanoglossus del Mediterraneo è caratteristico: l'animale usa cilia e contrazioni peristaltiche della proboscide. In genere arriva a bioturbare in profondità (60cm) fino al substrato anossico (ricco in materia organica), come suggerisce, in prossimità del pozzo di coda, il conetto di prodotti fecali nerasti. Alcune biforcazioni di altre gallerie dipartono in prossimità della testa e sarebbero legate ad esplorazione o a ventilazione. (Mod. da Stiasny,1910).
In basso la doppia apertura (quella conica è forse di ventilazione) di un Balanoglossus atlantico con traccia molto ampia, oltre 3m (ogni due giorni crea un nuovo burrow). (mod. da Duncan,87).
Fig.46
I burrow di bivalvi consolidati da muco (Fig.47): Solecurtus strigilatus rappresenta un esempio attuale di burrow in sabbia subtidale sciolta che viene consolidata da muco, formando una doppia apertura e un abbozzo di struttura a spreiten. La conchiglia è troppo piccola per contenere l'intero animale che si contrae e si espande avanti e indietro; il sotterramento avviene intrudendo prima il piede anteriormente nel sedimento (a), poi in pochi minuti tutto il resto (b); posteriormente alle valve vi è un lungo sacco muscolare che può raggiungere il doppio di lunghezza delle valve e dei sifoni. Sotterrandosi, lascia due pozzi sifonali che essendo impregnati di muco consolidano la sabbia e resistono anche alle correnti sottomarine (c-d), lasciando delle zonature di movimento (spreiten, con frecce) conservate nella sabbia soffice (d-e). I tubi in basso sono del polichete Lanice. (Mod. da Bromley, 96, Grecia).
Fig.47
I burrows di crostacei decapodi callianassidi in sabbie carbonatiche attuali (Seychelles in Braithwaite & Talbot 1972, Paleo 3, 11:265-285). Molti callianassidi (Callianassa californensis Fig.48) creano dei coni (mounds) di fango con peloidi alti fino a 50cm dal fondo marino, sia nell'intertidale fangoso (vedi esempi di intertidale nelle Seychelles), sia in acque calme a profondità di 10-15m (canali marginali-steep slope). In genere due distinte aperture sono presenti; la più larga funziona da entrata con apertura circolare e occupa una lieve depressione a forma di imbuto. Essa scende con un pozzo inizialmente verticale e poi suborizzontale per poi ramificarsi anche radialmente (Fig.49). L'altra apertura dove circola l'acqua è tipicamente circondata da un mond a vulcanetto di circa 35cm e alto in genere 10-15cm (a seconda della dislocazione in funzione delle maree). In profondità la ramificazione del burrows è caratteristica e varia da specie a specie (vedi Bromley, 1996, pp.92-103).


I burrows fossili di crostacei decapodi callianassidi ("red ghost shrimp") sono assai comuni in sabbie costiere antiche, come è il caso dell'Eocene degli U.S.A. (Fig.50). Alcune specie amano substrati sabbiosi, altre quelli fangosi anche carbonatici e si presentano con ramificazioni variabili da specie a specie. Così come in quelli attuali anche in depositi antichi i burrows si sviluppano verticalmente per circa 40-50 cm in profondità nel sedimento, ma spesso le due aperture (inalante ed esalante) sono mal conservate.
Fig.48
Fig.49
Fig.50
I gamberi mantide, crostacei decapodi, ordine Hoplocarida (Stomatopoda) conosciuti come mantis shrimps (le nostre cicale di mare del genere Squilla), sono dei crostacei predatori estremamente attivi e voraci. Alcuni sono conosciuti come "spacca pollici" dai subacquei in quanto un colpo delle chele e della testa è paragonabile all'impatto di un proiettile calibro 22. Alcuni di essi possono arrivare a circa 30cm di lunghezza (Lysiosquilla del Brasile è lunga 25cm) e sono conosciuti fin da Giurassico. Vivono per lo più in burrows anche ramificati in sabbie e silts (Fig.51) che da verticali si allungano poi orizzontalmente per qualche metro (circa 75cm con noduli e materiale organico disperso per Pseudosquilla ciliata delle Seycelles, Fig.52, Braithwaite & Talbot, 72)
Fig.51
Fig.52

Page ©1999 Paolo Monaco. All photos and diagrams on this page are copyrighted.
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