PLS18 - Le esperienze

Le esperienze vengono affettuate da gruppi di 4/5 studenti sotto la supervisione di un tutor. Durante una sessione, ciascun gruppo svolge due esperienze per un impegno complessivo di circa 2,5 ore. Agli studenti, prima di iniziare l'attività di laboratorio, viene somministrato un test di autovalutazione. Di seguito una breve descrizione delle sei esperienze proposte.

L-1. L'esperimento di Franck-Hertz

L'esperimento di Franck-Hertz è stato concepito dai fisici tedeschi James Franck e Gustav Ludwig Hertz nel 1914 al fine di verificare il modello atomico di Bohr. Secondo tale modello, gli elettroni si muovono attorno al nucleo lungo orbite circolari con energie ben definite i cui valori sono discreti, ovvero “quantizzati”. L'esperimento confermò il modello e valse ai due scienziati il Premio Nobel per la Fisica, che fu assegnato loro nel 1925.

Franck-Hertz

L-2. Il pendolo elettromagnetico

Lo scopo di questo esperimento è quello di misurare la forza di Lorentz esercitata dal campo magnetico sulle cariche in moto. L'apparato sperimentale sfrutta la forza di gravità, una corrente continua e un magnte permanente permettendo sia di misurare l'intensità della forza di Lorentz che di determinarne la direzione e verso.

Millikan

L-3. L'esperienza di Øersted

Lo scopo di questa esperienza, che prende il nome del fisico e filosofo danese Hans Cristian Øersted, è quello di verificare la stessa legge di Øersted, secondo cui cariche elettriche in moto in un dato sistema di riferimento generano nello stesso sistema un campo magnetico.

Oersted

L-4. Misura della costante di Planck

La costante di Panck, h, viene misurata sfruttando i LED, ovvero dei diodi ad emissione luminosa. In particolare, h può essere ottenuta studiando l’andamento della tensione di soglia, ovvero la tensione alla quale il LED inizia ad emettere luce, in funzione della frequenza della luce emessa.

Planck

L-5. L'esperimento di Rutherford

Nel 1909 Ernest Rutherford, nel laboratorio dell’Università di Manchester, fece incidere un fascio di particelle alfa, nuclei di 4He, perpendicolarmente su una lamina d’oro molto sottile. Lo scopo era quello di verificare il modello atomico di Thomson, secondo cui l’atomo aveva un nucleo, carico positivamente, esteso su tutto il suo volume con gli elettroni in esso disposti casualmente. I risultati ottenuti confutarono tale modello e posero le basi per la formulazione del modello di Bohr.

Rutherford

L-6. Spettroscopia

L'esperimento consiste nell'utilizzo di uno spettrometro per identificare gli elementi chimici presenti nei gas di diverse lampade. Lo spettrometro sfrutta il fenomeno dell'interferenza per isolare le componenti di diversa lunghezza d'onda della luce osservata. Le intensità di tali componenti vengono misurate con un fotodiodo.

Spettroscopia

L-7. L'esperimento di Thomson

Lo scopo dell'esperimento è la misura del rapporto tra la carica e la massa dell'elettrone e/m, con un apparato analogo a quello usato da J. J. Thomson nel 1897. Si misura il raggio di curvatura di un fascio di elettroni, di energia cinetica nota, in un campo magnetico anch'esso noto. La costante di proporzionalità tra il rapporto della velocità degi elettroni e l'intensità del campo magnetico e il raggio di curvatura è e/m.

Spettroscopia